Prima tappa - Il Cammino di Tindari

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Prima tappa

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MOJO ALCANTARA-MONTALBANO ELICONA
Il Bosco e la Natura

Partenza: guardando la Chiesa andate verso destra, nella strada che parte dalla piazzetta troverete i simboli che indicano il Cammino, state passando nel nucleo storico del villaggio, il quartiere di S. Antonino che prende il nome dall'omonima chiesetta di cui potete vedere i ruderi a pochi passi dalla Chiesa Madre;  seguite la segnaletica e lasciate l'abitato in direzione di  Malvagna passando accanto il campo sportivo. Da qui, se avete tempo, con una piccola deviazione potete visitare la Cuba, una piccola cappella (Trichora), testimonianza della presenza Bizantina in Sicilia; prendete il bivio a destra subito dopo un grande edificio rosa, (un antico palmento in parte restaurato dal Parco Fluviale dell'Alcantara), alla fine del rettilineo vi trovate di fronte all'ingresso dell'uliveto nel quale si trova la cappella bizantina. Seguendo la segnaletica invece, il percorso passa accanto al tipico tronco di cono del vulcano spento di monte Mojo. Anche qui, se avete un po' di tempo,  è possibile salire sul vulcano spento percorrendo un piccolo sentiero che vi porta con una breve ma ripida ascesa, sull'orlo del cratere dal quale si può ammirare lo sviluppo dell'intera valle e l'imponente apparato vulcanico dell'Etna con le sue cime fumanti.
Proseguendo lungo la strada asfaltata, prima di una decisa curva a sinistra, sulla destra si diparte uno sterrato che, una volta superato un piccolo torrente, sale decisamente portandovi su una strada asfaltata; attraversatela e prendete, quasi di fronte, la via Ciacata con il quale si entra nell'abitato percorrendo i caratteristici vicoli e scalinate fino a giungere in piazza Roma, centro del paese. Prima di proseguire il Cammino potete fare una sosta presso la chiesa del paese, dedicata a Sant'Anna, a cui potete arrivare salendo una ripida scalinata che la collega al centro.
Da piazza Roma, attraversando un arco tra due antichi palazzi, trovate, sulla sinistra, "L'Arco dei Sogni", B&B convenzionato. Siete comunque di nuovo sulla strada del Cammino. Dopo l'ultimo edificio, in cima alla collina che è un parco urbano dedicato ad Angelo D'Arrigo, si nota il Convento di S. Giuseppe. E, arrivando nella piazza antistante il Cimitero, sulla sinistra troverete un abbeveratoio con buona acqua per rifornirvi.

Aggirate il Cimitero sul lato sinistro e, proprio alla fine del muro di cinta inizia un tratto a traffico limitato che vi porterà in contrada Pittari. Seguite la strada lastricata fino a che trovate, sulla destra, uno sterrato carrabile. Più avanti noterete un capannone e una casetta (sono le case di contrada Porcaria di proprietà del Comune di Malvagna) che vi lascerete sulla destra per iniziare una ripida salita. Dopo circa 500 metri, sulla destra, c'è l'area attrezzata di Fondo Pittari dove potete fare una breve sosta, tenete conto che avete percorso 5 km praticamente tutti in salita e siamo solo all'inizio!
Imboccate ora il sentiero che va decisamente a destra e seguitelo senza deviazioni. E' un'ascesa lunga e faticosa, sono altri 5 Km che vi porteranno a Pizzo Palo a 1325 m con un dislivello di circa 500 metri, ma, come dicevano i latini "Per aspera ad astra". Arrivati sulla sella, infatti, avrete il Bosco di Malabotta sulla sinistra e un bellissimo panorama dell'Etna sulla destra. Dopo aver percorso circa 1300 metri sul crinale vi troverete ad un bivio, prendete a sinistra per entrare nel Bosco.

Il Bosco di Malabotta è una delle aree verdi più importanti ed antiche della Sicilia, incastonato tra la fine dei monti Peloritano e l'inizio dei Nebrodi, si estende su una superficie di circa 3200 Kmq e possiamo definirlo come un residuo delle foreste primordiali che coprivano l'intera isola. Lungo il sentiero che percorriamo possiamo ammirare il panorama mozzafiato di Pizzo Vuturi (I Vuturuni sono i Grifoni, un tempo comunissimi, estinti negli anni '60 del secolo scorso e ora oggetto di ripopolamento). Prestate attenzione al cartello di legno che troverete sulla destra poiché la cima si trova a un centinaio di metri dal sentiero. Dalla Rocca, un imponente agglomerato calcareo, lo sguardo può spaziare dall'Etna e lo Jonio, al Tirreno, con Capo Milazzo e le isole Eolie. Subito dopo incontriamo l'altipiano dei "Patriarchi del Bosco", diversi esemplari di querce centenarie, alcune di oltre due metri di diametro.

Il panorama da Pizzo Voturi (1325m)
Dopo qualche chilometro senza prendere bivi, incontrate un'altra area attrezzata dove potete sostare (avete percorso più di 13 KM) prima di riprendere il cammino.  
Dai tavoli si segue il sentiero mantenendo la destra (a sinistra c'è un bivio che scende verso i ruderi di una vecchia Caserma della Forestale) fino ad arrivare alla strada asfaltata.
Percorrendo questa strada, a tratti molto sconnessa, dopo circa 2,5 km trovate il cartello che indica, sulla destra, un breve percorso per visitare i Megaliti dell'Argimusco, definita la Stonhenge siciliana per la particolarità dei megaliti presenti sull'altipiano che sembrano scolpiti da giganti con le loro forme zoomorfe e antropomorfe.  
   
Lasciato l'Argimusco riprendiamo la strada asfaltata e, al bivio, prendiamo a destra verso Tripi. Dopo 550 metri lasciamo l'asfalto per una traccia sulla sinistra che entra in un boschetto e si ricongiunge con la provinciale dopo circa un chilometro. Proseguite lungo la strada asfaltata per circa 2 Km fino ad incontrare, sulla sinistra, un sentiero pedonale ben tracciato ed indicato che, in un solo chilometro vi porta a Montalbano Elicona, punto di arrivo della nostra prima tappa.
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