Nigra sum sed formosa - Il Cammino di Tindari

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Nigra sum sed formosa

Camminando, passo dopo passo, l'uomo ha colonizzato la Terra in ogni dove, dagli arsi deserti dell'Africa fino ai ghiacci perenni. Dopo essere passato da nomade a stanziale, ispirato stavolta dalle grandi religioni,  si è di nuovo fatto “peregrinus”, colui che, camminando per i campi (per ager), raggiunge, in umiltà e in povertà la meta che lo avvicina al suo Dio attraverso la venerazione di un santo, di un eremita, di un saggio. E, in questo tempo in cui ci sentiamo spesso confusi, alienati dalla nostra autentica essenza, dalla natura e da Dio, per tornare alle origini spesso sentiamo il bisogno di camminare, di ripercorrere antiche vie di comunicazione e di fede. Da qui la grande riscoperta dei sentieri lungo lo stivale e sulle nostre isole. Vie di scambi commerciali, di contrabbandieri, di pastori ma anche vie di Eremiti e Santi che, in nome di Cristo, si spostavano per svolgere la loro opera di evangelizzazione.

                                                             Nigra sum sed formosa,
filiae Hierusalem
sicut tabernacula Cedar sicut pelles Salomonis
nolite me considerare quod fusca sim quia decolorauit me sol
filii matris meae pugnauerunt contra me
posuerunt me custodem in uineis uineam meam non custodiui

(Scura sono ma bella, o figlie di Gerusalemme,
come le tende di Cedar, come i padiglioni in pelle di Salomone.
Non mi disprezzate se sono annerita perché mi fece scambiare di colore il sole.
I Figli di mia madre combatterono contro di me
Mi dettero a custodire delle vigne. La mia vigna non la custodii.)
Cantico dei Cantici di Salomone
"Un millenario manto di devozione ha avvolto l’icona della Vergine col Bambino. Fino a farla splendere di una bruna bellezza: Nigra sum, sed formosa scandisce il Cantico dei cantici. Così sono nate le Madonne Nere che a centinaia costellano l’Europa guidando, nel corso dei secoli, la vita dei fedeli e il destino dei popoli" (Avvenire, 26 maggio 2010).
Tra queste, la Madonnina di Tindari muove ogni anno, verso il Santuario in provincia di Messina, migliaia di fedeli che vi si recano in pellegrinaggio. Arrivano in autobus o con l'auto ma il viaggio si conclude per molti percorrendo l'ultima salita verso il Santuario a piedi scalzi o addirittura in ginocchio, in segno di riconoscenza per una grazia ricevuta o per chiederne una.
Da tempo immemorabile però, da tutto il circondario, nella settimana dedicata alla Madonna (ma anche in altri periodi), sono tanti i fedeli che, per devozione, usano partire a piedi verso Tindari, riposando solo il tempo necessario, in ricoveri di pastori o ospitati da qualche parroco benevolente. Ascoltando i racconti dei più anziani abbiamo notizia di pellegrini che effettuavano tutta la strada a piedi nudi, percorrendo sentieri di montagna sui Peloritani, attraversando torrenti e impervi tratturi, incuranti dei disagi e della fatica.
Il pellegrinaggio si fa in un'unica tappa, camminando anche di notte, ma, come detto, coloro che partono dai luoghi più lontani, completano il cammino in due giorni. Tra le Vie Sacre in Sicilia è presente, inoltre, Il Cammino dell'Anima, un trekking che, partendo dal Santuario di Dinnammare, giunge a Tindari dopo aver percorso 108 Km sui monti Peloritani.

Alcune immagini del vecchio Santuario

Foto gentilmente concessa dal sito "Foto d'epoca di Mandanici"

L'associazione "La Compagnia dell'Ostello" organizza il Cammino da Mojo Alcantara per i propri soci ormai da diversi anni, ma, naturalmente, il pellegrinaggio è aperto anche a tutti coloro, fedeli e non, che vogliono vivere questa esperienza. Il "Cammino di Tindari" si vuole anche legare alla visita di tre Santuari:

Il Santuario del SS. Crocifisso di Mojo Alcantara alla partenza;


Il Santuario della Maria SS. della Provvidenza a Montalbano Elicona termine della 1^ Tappa;


Il Santuario della Madonnina Nera di Tindari, all'arrivo del Cammino.

Ma altri pellegrinaggi a piedi verso Tindari si svolgono ancora ai giorni nostri: partono da Roccella Valdemone, da Malvagna, da Francavilla di Sicilia, da Randazzo, da Motta Camastra, da S. Teresa di Riva-Misserio.
Questi percorsi si intrecciano, a volte si toccano e a volte si accavallano ma tutti hanno la stessa meta: il Santuario della Madonna nera di Tindari. E pian piano cercheremo di segnarli tutti.

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